Le diete ipocaloriche sono un inganno

Le diete ipocaloriche sono un inganno

Nella maggior parte delle diete ipocaloriche, essendovi una sotto alimentazione si consuma sì del grasso, ma tendono a consumarsi anche i muscoli. Perdere massa muscolare significa portare il proprio metabolismo ad un rallentamento e far sì che il corpo tenda ad andare in modalità accumulo.

La perdita di peso non è sinonimo di perdita di grasso, in modo particolare se si tende a perdere peso in tempi rapidi. Ciò che in realtà dovremmo perdere infatti, non è il peso ma il grasso.

Ad esempio, se ci pesassimo dopo aver bevuto dell’acqua potremmo pesare un po’ di più, ma questo non significa essere ingrassati. Prendere peso non è sempre associato ad aver messo su del grasso, così come la perdita di peso non eguaglia l’aver perso del  grasso.

L’ideale associato alla perdita di peso, corrisponderebbe alla perdita di circa mezzo chilo di grasso alla settimana. Perdendone di più si andrebbe principalmente a perdere liquidi e massa muscolare andando incontro ai sopracitati modalità accumulo e rallentamento metabolico. Rallentamento metabolico che porta il corpo a rallentare, dal punto di vista ormonale, la perdita di massa grassa rendendolo maggiormente soggetto  ad un maggiore accumulo proprio di massa grassa. Questo porta all’arresto repentino di perdita di grasso in quanto il corpo essendo ‘affamato’ cerca ci conservare energie. Notando la carenza di cibo, il nostro corpo, utilizza minore energia per tutelarsi; quando si accorge della carenza di cibo mette in atto una sorta di autoalimentazione attingendo a riserve di grasso, muscoli ed organi interni per ottemperare il proprio fabbisogno di energie.

Non perdendo più peso e sentendosi scoraggiati dagli scarsi risultati, si tende a smettere di seguire la dieta o a  ridurre maggiormente l’apporto calorico, con il conseguente arresto della perdita di grasso e un ulteriore rallentamento del metabolismo. Al contrario si può incappare in una fame spropositata che porterà ad accumulare molto grasso che il corpo non assimilerà poichè ‘occupato’ a ‘conservare’.

Nel 90% circa delle diete ferree potrebbe esserci una perdita di peso iniziale che sarebbe subito seguita da un nuovo e rapido aumento di peso; tra l’altro, il peso perso corrisponde a perdita di muscolatura e non di grasso.

Con le diete strettamente ipocaloriche si rischia di ridurre le capacità metaboliche del circa 30%. Meno mangeremo meno bruceremo, mangiando di più bruceremo di più. A seguito di una dieta ipocalorica anche mangiando meno non ci sarà perdita di peso.

Una volta entrato in modalità accumulo il corpo cercherà di conservare energia, e ne attingerà dai  muscoli. Difatti, il nostro organismo, notando la carenza di cibo utilizza minore energia per tutelarsi; quando si accorge della carenza di cibo mette in atto una sorta di autoalimentazione attingendo a riserve di grasso, muscoli ed organi interni per ottemperare il proprio fabbisogno di energie.

Aumentano le attività enzimatiche ed ormonali volte alla stimolazione dell’accumulo di grasso e  si riducono quelle che ne stimolano il consumo. L’enzima responsabile dell’accumulo di grassi è la Lipoproteina Lipasi (LPL) la cui produzione aumenta vertiginosamente portandola ad immagazzinare più grassi quando vi è carenza di calorie. Conseguentemente vengono prodotti meno ormoni addetti a bruciare il grasso.

La tiroide, ghiandola che regola il ritmo metabolico basale, ovvero il consumo calorico a riposo, rilascia meno ormoni di quelli che di norma dovrebbe rilasciare. La diminuzione del rilascio di ormoni tiroidei porta ad un rallentamento del metabolismo e alla diminuzione del consumo calorico.

Tendenzialmente,  all’inizio delle diete ipocaloriche si tende a perdere peso, però man mano che si procede con la dieta l’organismo tende a bruciare sempre meno nonostante le calorie assunte siano pochissime. Come abbiamo precedentemente detto, è una protezione messa in atto dal nostro organismo.

L’assunzione di poche calorie causa spossatezza, sonnolenza, incapacità di reggere alti livelli di attività e intensi allenamenti, nervosismo.

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