
Per biotipo, s’intende il tipo di costituzione corporea a cui apparteniamo, ottenuto osservando e confrontando parametri morfologici e funzionali della popolazione.
La biotipologia ha radici antiche; già nell’antica Grecia, Ippocrate comprese la necessità di avere degli standard di misurazione del corpo umano.
Con il passare del tempo sono stati presentati diversi tipi morfologici da svariati autori.
La classificazione biotopologica più diffusa e seguita è quella di Sheldon del 1940; Sheldon definì tre somatotipi fondamentali, attraverso la stima generale della forma e della composizione del corpo umano.
Tale classificazione è rappresentata da tre gruppi:
L’ ECTOMORFO, magro e longilineo, con bassa percentuale di grasso corporeo e buona predisposizione per gli sport di resistenza come corsa su lunghe distanze, marcia, ciclismo e tutte le attività basate sulla durata e dove il peso costituisce uno svantaggio. La muscolatura può essere diversamente sviluppata, ma, chi rientra in questo somatotipo non aumenta di massa con facilità. Nella dieta, la tolleranza ai carboidrati e ai grassi è alta. In generale, prevale una personalità nervosa o introversa, con un’indole orientata alle attività cerebrali e riflessive; l’ectomorfo può essere incline agli sbalzi umorali e alla depressione.
Il MESOMORFO, il somatotipo fisicamente proporzionato e dalla muscolatura sviluppata. Resta in forma facilmente ed è portato per un’ampia gamma di attività sportive, specialmente quelle legate all’esplosività quindi sforzi intensi e di durata media o breve, basati su velocità, scatti, salti e balzi; pugilato, arti marziali, bodybuilding, ecc.. Il suo metabolismo lo predispone al consumo di cibi proteici, mentre sul piano caratteriale tende a essere energico, sicuro di sé e incline alla leadership; può soffrire di patologie cardiache.
L’ENDOMORFO, dalla struttura pesante e molto robusta, con proporzioni brevilinee e tondeggianti, aumenta di peso con grande facilità e tende a essere pigro. Per tenersi in forma, deve allenarsi molto e contenersi a tavola, limitando il più possibile l’assunzione di carboidrati e grassi e frazionando i pasti. Può essere portato per gli sport di forza, con impegno muscolare molto elevato ma di breve durata, e dove la massa corporea costituisce un vantaggio quindi rugby, football americano, sollevamento pesi, lancio del peso, sport di lotta, ecc., mentre non fanno per lui le attività orientate alla resistenza. Caratterialmente tende a essere socievole, tranquillo e allegro; può soffrire di sindrome metabolica.
Va detto però che tale classificazione non è assoluta in quanto è più facile osservare peculiarità intermedie; I tre gruppi principali, non a caso, prevedono molti ibridi, ad esempio ecto-mesomorfo, meso-endomorfo, ecc.
I tre somatotipi sopracitati, avranno caratteristiche metaboliche differenti e dunque una gestione differente dei macronutrienti e micronutrienti.
I micronutrienti cioè vitamine, minerali e antiossidanti non saranno soggetti a particolari modifiche; invece i macronutrienti quindi carboidrati, grassi e proteine, avranno un ruolo importante e differente per ogni somatotipo.
Queste caratteristiche indicano come ci si dovrebbe alimentare a seconda del proprio somatotipo.
A partire dall’ectomorfo, il suo metabolismo molto accelerato richiederà un apporto calorico superiore al suo fabbisogno energetico giornaliero; nell’alimentazione non dovranno mancare quindi: i carboidrati integrali quali pasta, pane e patate; le proteine sia di origine vegetale (legumi) che di origine animale, preferendo il pesce azzurro in quanto ricco di Omega 3 che contrastano l’effetto catabolico (di distruzione) tipico di questo somatotipo.
Il mesomorfo, non si allontana tanto dal profilo dell’ectomorfo, dovrà però diminuire i carboidrati aumentano le proteine, quindi uova, latte e derivati, legumi, carne e pesce.
Per l’endomorfo invece, la quantità calorica ingerita dovrà essere inferiore al suo fabbisogno energetico giornaliero; dovrà limitare i carboidrati integrali, aumentando le proteine fino al 30% delle calorie totali; può aiutare assumere a colazione infusi di the preparati a casa e insaporiti con limone, per aumentare la diuresi in quanto questo somatotipo è predisposto all’accumulo di liquidi per l’eccesso di tessuto adiposo.
La composizione corporea, tuttavia, non dipende solo da fattori genetici, ma anche dallo stile di vita, specialmente dall’alimentazione e dall’attività fisica svolta. Infatti, la tipologia fisica alla quale ci si sente più simili può delineare una serie di predisposizioni, ma non va vissuta come un limite per le proprie preferenze. Sia la dieta del somatotipo che l’allenamento, inoltre, dovrebbero sempre seguire linee guida improntate alla salute, valide per tutti.
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